mercoledì 3 maggio 2017

Parabita, una bomboniera nel cuore dell'entroterra salentino

Centro dell'entroterra salentino, dista 13 km dal mar Ionio e 41,5 km dal capoluogo provinciale[2]. La cittadina nacque nel IX secolo in seguito alla distruzione dell'antico insediamento messapico di Bavota. 
Il toponimo potrebbe derivare da una espressione greca che significa intorno alle mura oppure dentro le mura. Una seconda ipotesi vede un nesso con il termine parabàtes che significa soldato di appoggio alla cavalleria. Una terza ipotesi riconduce l'attuale toponimo al nome della città messapica di Bavota, per cui il primo nome sarebbe stato Parabavota (presso Bavota). Il nome, col passare dei secoli, venne cambiato e a volte riportato non corretto; subì quindi un complesso processo di evoluzione da Bavarita, in ParaviteParabideParanateParaveteParabiceParavita, fino all'attuale dicitura di Parabita[5].

Da vedere 

  • Palazzo d'Alfonso o Castriota, XVI secolo
  • Palazzo dei Veneziani, fine XV secolo
  • Il castello angioino risale al XIV secolo e si deve agli Angioini che lo edificarono per potenziare il sistema difensivo della città. 

    Con l'avvento della famiglia Castriota, feudatari dal 1535 al 1678, la fortezza venne ristrutturata e ammodernata secondo i criteri militari dell'epoca. Tra gli anni 1540-1545, i lavori guidati dall'architetto Evangelista Menga portarono alla demolizione dei vecchi torrioni circolari e alla costruzione di quattro bastioni a pianta laoncelata. L'attuale fisionomia venne data nel 1911 dall'architetto Napoleone Pagliarulo incaricato dal proprietario Raffaele Elia di rendere la fortezza adatta ai bisogni abitativi della famiglia.
  • Presenta una pianta quadrangolare caratterizzata da una imponente mole centrale decorata con motivi rinascimentali. Pregevole è la corteinterna sul quale si affacciano portali a tutto sesto che conducono negli ambienti interni. Le stanze hanno coperture a botte, a botte ogivale, a padiglione. La cappella di famiglia, dedicata a san Francesco d'Assisi, possiede una copertura con cupola su pennacchi sferici.
  • Chiesa di San Giovanni Battista





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