"La storia delle luminarie, in gergo dialettale "parazioni", nasce dalla convivenza tra sacro e profano, una 'relazione' che possiamo ritrovare nelle feste patronali.
Ogni paese festeggia il proprio Santo protettore che viene venerato da tutta la cittadinanza.
Ogni borgo ha una caratteristica che accomuna questa tradizione: le luminarie.
Il termine deriva dal latino "lumen", che significa letteralmente "oggetto che diffonde luce", ma in una accezione più ampia serve ad indicare la festa dei lumi.
Nel 1900 le luminarie erano un agglomerato di "Lampade ad Olio" sapientemente combinate, disposte per rendere diversi i momenti di aggregazione all’interno di piazze, palazzi e vie cittadine... Erano un’insieme d’immagini che raffiguravano monumenti, portali, arcate di diversi genere e stili.
Gli artisti delle luminarie sono anzitutto disegnatori e falegnami, poi elettricisti. Loro fanno tutto: dall’inventare le forme a costruire i telai di legno, a piazzare le lampadine di diverse intensità e potenza, a montare e smontare una paratura. Dopo tutta questa fatica nel montare, ecco, le mille luci colorate si stagliano nelle chiare notti d’estate come gemme sapientemente incastonate che fanno ricordare un lavoro di oreficeria longobarda o bizantina tempestata di pietre preziose, in cui la struttura lignea scompare.
È tutto colore e linea, dosati con maestria cromatica e con eleganza stilistica, in un’esplosione di luci."
[Fonte fratelliparisi.com]
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